IL CINEMA PER CAPIRE

“Il cinema è la maniera in cui i miei pensieri prendono forma. Se i fratelli Lumière non ci avessero dato il cinema, io sarei condannata a non esprimermi e sarei infelicissima oppure in un manicomio”.

La straordinaria dichiarazione, scopertamente autobiografica, rivela come l’intera filmografia di Liliana Cavani è andata realizzandosi attraverso processi e esperienze esistenziali fermati su carta. La regista di Portiere di notte, di Galileo, dei San Francesco non ha mai nascosto la propria natura anfibia di cineasta scomoda e attenta alle mutazioni della società contemporanea, filtrata però da studi classici e dalla conoscenza approfondita di miti antichi illuminati in prospettive contraddittorie ed inedite, anche per la modernità novecentesca.

La presente antologia “Il Cinema per capire. Scritti scelti 1960 – 2023”, curata da Fabio Francione, profondo conoscitore del lavoro della regista emiliana, prende avvio proprio da un’esigenza intima che diventa storia e narrazione, impegno etico e civile, riflessione politica e religiosa, nel momento in cui la Cavani lascia, soprattutto al pubblico e non solo a se stessa, aperte a dubbi e a interrogativi le conclusioni.

A CURA DI
FABIO FRANCIONE -– Giornalista e scrittore, collabora con “Il Cittadino” e “Alias”, inserto culturale de “il manifesto”.