Frida Kahlo. Oltre il mito

Come raccontare un’icona, un personaggio che fa parte a pieno titolo dell’immaginario collettivo? Questa la sfida dietro alla mostra dedicata a una delle artiste più famose e amate del Novecento, Frida Kahlo. Una sfida vinta grazie a un punto di vista originale e premiata da un successo di pubblico senza precedenti.

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La mostra evento

Raccontare l’artista messicana più famosa e acclamata al mondo, entrata nell’immaginario collettivo per la sua estetica iconica e la sua biografia travagliata, offrendo un punto di vista inedito. Questo l’obiettivo che si è posta la mostra-evento dedicata dal Mudec a Frida Kahlo, dal 1 febbraio al 3 giugno 2018. Uno sguardo nuovo sul mito e un programma di iniziative così articolato che sono stati premiati da un successo di critica e di pubblico oltre le aspettative, con oltre 360.000 visitatori, posizionandola nella top ten delle mostre più visitate a Milano dal 2010, nonché la più visitata di sempre al Mudec dalla sua apertura nel 2015.

Curata da Diego Sileo, la mostra ha raccolto per la prima volta in Italia in un’unica sede tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due maggiori collezioni di Frida Kahlo al mondo, oltre ad altri capolavori dell’artista messicana mai esposti prima nel nostro Paese prestati da importanti musei internazionali, per un totale di più di cento opere tra dipinti, disegni, fotografie e documenti epistolari. Il progetto espositivo in 4 sezioni – la Donna, la Terra, la Politica, il Dolore – ha permesso di raccontare il volto sfaccettato dell’artista, oltre il mito e i cenni biografici: la capacità di rivoluzionare il ruolo femminile nella storia dell’arte, la relazione osmotica con la natura e la terra che ha influenzato centinaia di artiste dopo di lei, il corpo come manifesto di opposizione politica, l’iconografia del dolore nell’opera pittorica.

In linea con la volontà di realizzare iniziative capaci di dialogare con il luogo che le ospita, è stata realizzata una mostra collaterale, Il sogno degli antenati, nata da un progetto di ricerca sulle collezioni permanenti di area mesoamericana del Mudec. Un racconto articolato fatto di oggetti archeologici ed etnografici messicani della collezione permanente, foto storiche e immagini di opere di Frida Kahlo, che dimostra come il mondo indigeno e il passato precolombiano abbiano costituito elementi fondanti della pratica artistica dell’artista messicana.

Larchivio svelato

La proliferazione di mostre dedicate all’artista messicana non ha rappresentato un ostacolo ma una sfida che il curatore, Diego Sileo, ha potuto cogliere grazie a una ricerca di sei anni. C’era qualcosa di non detto su Frida? Era possibile una nuova chiave di lettura della sua produzione artistica? Una serie di materiali inediti e sorprendenti svelati nel 2007 dall’archivio ritrovato di Casa Azul (dimora dell’artista a Città del Messico) e da altri importanti archivi sono stati presentati per la prima volta in mostra, permettendo di delineare un ritratto lontano da ricostruzioni forzate e facili letture biografiche.

Il public program

In concomitanza con la mostra è stato organizzato un palinsesto di dieci conferenze, aperte al pubblico, dedicate alla scoperta del Messico e all’approfondimento delle tematiche presenti in mostra, un vero e proprio viaggio alla scoperta del paese di origine di Frida Kahlo grazie al coinvolgimento di alcuni fra i più autorevoli studiosi e specialisti della cultura messicana.

La pubblicazione del catalogo della mostra ha contribuito a restituire all’artista messicana il ruolo centrale che merita all’interno della storia dell’arte del Novecento per la rilevanza della sua attività di pittrice, spesso oscurata dalla patina del mito. Un tassello fondamentale di questo ritratto è rappresentato dalla pubblicazione di un volume unico, FROM FRIDA WITH LOVE. Lettere di Frida Kahlo, cheraccoglie 20 lettere scritte dalla stessa artista, spesso accompagnate da veloci schizzi, dalle quali emergono tematiche chiave nella sua pratica artistica quali la sofferenza esistenziale, l’affermazione della “Messicanità” e l’opposizione alla dialettica patriarcale.

Oltre alle presentazioni di libri che hanno avuto per protagonista Frida Kahlo, il programma delle iniziative ha compreso uno spettacolo teatrale sulla sua vita e la sua arte, una performance artistica ambientata nelle sale della mostra, incontri con il curatore, aperitivi a tema e un finissage di più giorni, con aperture al pubblico in orari straordinari. Senza contare l’evento creato da Confcommercio, Comune di Milano e Mudec, che ha proposto per più sere proiezioni dei dipinti di Frida Kahlo sulle torri bianche della periferia milanese del Gratosoglio, offrendo gratuitamente a tutti i cittadini la possibilità di godere delle opere presenti in mostra anche al di fuori del museo. Una celebrazione del mito oltre il mito e dell’arte oltre lo spazio museale.